Lo Studio grafologico-peritale Miale
con l’esperienza quarantennale e con la tecnologia più avanzata, unita alla certificata competenza professionale, offre l’assistenza più completa in materia di pareri peritali e di perizie grafiche, su base grafologica, su firme contestate, scritture, lettere anonime, testamenti, ecc..
Per questo, risponde immediatamente ai bisogni ed alle richieste dell’utente, in qualsiasi ambito e fase del processo.
L’attività professionale, riconosciuta ed apprezzata soprattutto nei Tribunali e nelle Procure di Puglia e Basilicata, è garanzia di serietà e competenza.
Il lavoro di squadra, che ha all’attivo migliaia di casi peritali, offre risultati garantiti, perché è
frutto di analisi e confronti tra tre esperti del settore.
ll prof. Gaetano Miale, grafologo forense, è iscritto all'Associazione Grafologi Professionisti (AGP), all'albo dei periti grafici del Tribunale di Taranto dal 1992 e dal 2024 all’albo nazionale dei consulenti tecnici e dei periti tecnici del Ministero della Giustizia.
Ha conseguito le lauree in Pedagogia ed in Sociologia. Come grafologo ha la specializzazione in consulenza peritale-giudiziaria. E’ cultore della Grafologia dal lontano 1968 ed ha seguito i primi corsi di Grafologia in Italia, con il Prof. Bruno Vettorazzo, già nel 1976, a Rovereto (TN). Ha diffuso la Grafologia, già dal 1980, con conferenze e corsi di aggiornamento presso enti e scuole di ogni ordine e grado.
Ha pubblicato due opere sulla macrofotografia dei documenti.
Ha collaborato all’ideazione ed alla produzione della strumentazione per i grafologi giudiziari.
Il dott. Maurizio Miale è specializzato in consulenza peritale-giudiziaria, presso l’Università degli Studi di Urbino. E’ iscritto come perito grafico negli albi del Tribunale civile e penale di Taranto dal 1998 e dal 2024 all’albo nazionale dei consulenti tecnici e dei periti tecnici del Ministero della Giustizia.
È membro dell’Associazione Grafologica Italiana (AGI).
Riceve incarichi peritali dai privati, dalle Banche e dai Tribunali e dalle Procure di Puglia, Matera e Potenza.
il dott. Claudio Miale è iscritto all'albo dei periti grafici del Tribunale di Taranto dal 2012 e dal 2024 all’albo nazionale dei consulenti tecnici e dei periti tecnici del Ministero della Giustizia.
Ha collaborato alle pubblicazioni sulla macrofotografia ed alla realizzazione della strumentazione per i periti grafici.
Segue i percorsi di rieducazione della scrittura.
L’ambito della perizia grafica è molto ampio, infatti non riguarda solo la conoscenza prettamente grafologica; le modalità di falsificazione di una firma, di un testamento, ecc. sono tante, soprattutto ora per l’utilizzo dell’informatica; ciò impone che l’esperto della perizia grafica abbia la strumentazione adeguata e sia in grado di conoscere le possibilità ed i limiti di ogni singola strumentazione.
Spesso si usa una strumentazione inadeguata all’uso richiesto, con risultati errati, che potrebbero essere presentati, a volte, come certezze. Infatti sono in circolazione tanti apparecchietti con un solo filtro all’infrarosso. Se non si hanno precise ed ampie conoscenze tecniche sia sugli inchiostri, che sulla strumentazione adatta per discriminarli, e, soprattutto, se non si ha la strumentazione adeguata (che è sempre molto costosa) ci si illude di aver trovato la risposta giusta, con le serie conseguenze per il non accorto malcapitato.
Per esempio, se si vuol verificare se in un testamento, in un contratto, ecc. vi è stata l’aggiunta/falsificazione di una parola, un numero o di parte di un numero, come questo anno di una data (che anche al microscopio non rivela alcuna anomalia, in quanto tutti i numeri risultano tracciati con una penna nera): e la si sottopone all’osservazione all’Infrarosso con il solo filtro in dotazione, potremmo non scoprire nulla di certo, perché il numero si vede interamente:
Se sottoponiamo lo stesso numero ad una osservazione su un apparato strumentale di livello superiore, per esempio, composto da dieci filtri all’infrarosso (con frequenze molto vicine l’una dall’altra) abbiamo risultati inconfutabili: infatti, mentre scompare gradualmente l’intero numero “2011”, resta, all’ispezione con gli altri filtri, un piccolo tratto curvilineo, che dimostra la falsificazione della data da “2011” in “2019”:
Un testamento olografo, datato 2011, non era più valido, perché successivamente il testatore ne ha scritto un altro nel 2018, cambiando il beneficiario.
Il beneficiario del primo testamento (non più valido, a causa del successivo e ultimo testamento) ha falsificando la data al primo testamento, con una data successiva al 2018, falsificando il n. 1, in n. 9, così lo ha reso (fraudolentemente) di nuovo valido; cancellando/rubando i diritti al “vero” beneficiario del secondo testamento, che era l’unico valido.
Ma ciò è stato verificato e dimostrato con certezza solo con una strumentazione valida e non con l’ispezione con un solo filtro all’infrarosso.
Un altro esempio: come facciamo a dimostrare che una firma è stata apposta con la penna o che è il frutto di una stampa digitale? Cioè: come dimostriamo la presenza o la mancanza di un solco prodotto dal tracciato grafico, di cui si dubita, che sia stato scritto con la penna?
Vi sono vari modi per eseguire questo tipo di accertamento (alcuni molto costosi) ma noi utilizziamo anche quello più efficace e senza alcun aggravio di costi, perché abbiamo la strumentazione e gli accessori adatti e sappiamo utilizzarli in combinazione tra di loro, riuscendo ad eliminare il colore dell’inchiostro della penna e a mettere in evidenza il solco, anche appena accennato, se c’è; altrimenti dimostriamo che la firma non è altro che una stampa digitale e quindi è falsa:
Il grafologo forense non solo deve affermare, ma deve “dimostrare” (soprattutto in una perizia/consulenza tecnica), con le relative immagini; operazioni e strumentazione che richiedono competenza ed investimenti ma che, proprio essi, fanno la differenza.
Un altro esempio: verificare l’ordine di sovrapposizione di tratti (per esempio, tra una firma e la linea su cui essa è presente), per stabilire se la firma è stata apposta su un foglio in bianco e poi altri hanno scritto ciò che hanno voluto, o meno. La brillantezza dell’inchiostro blu della firma, sui punti prestampati della linea di base del foglio prestampato, dimostra che la firma è stata apposta successivamente, quindi il documento è genuino:
Anche in questo caso con strumentazione e competenza adeguate si riesce ad osservare ed evidenziare i punti di sovrapposizione, ed a seconda di ciò che emerge dall’osservazione, e dalle relative fotografie che lo dimostrano, si stabilisce l'ordine di sovrapposizione dei tratti.
Ebbene per risolvere anche questi casi, prevalentemente o prettamente strumentali, sono necessari investimenti, esperienza e competenza.
Se il grafologo forense non ha tutta la strumentazione adatta, si dovrà ricorrere ad un laboratorio specializzato in materia, (sono pochissimi in Italia), con più che notevoli aggravi di spesa.
Lo studio grafologico peritale Miale, cerca di risolvere tutti i casi peritali facendo il nostro meglio.